LabOratori Musicali

L’arte come strumento divino nella ricerca di sé e nell’incontro con l’altro

LabOratori Musicali

Ovvero

Artistici ed Espressivi

Perché Curiosarte propone questo progetto? Perché con le parrocchie?

A tali domande credo risponda chiaramente lo statuto dell’associazione insieme ad alcune citazioni dell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco:

E’ auspicabile che ogni Chiesa particolare promuova l’uso delle arti nella sua opera evangelizzatrice, in continuità con la ricchezza del passato, ma anche nella vastità delle sue molteplici espressioni attuali, al fine di trasmettere la fede in un nuovo “linguaggio parabolico”.132 Bisogna avere il coraggio di trovare i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissione della Parola, le diverse forme di bellezza che si manifestano in vari ambiti culturali, e comprese quelle modalità non convenzionali di bellezza, che possono essere poco significative per gli evangelizzatori, ma che sono diventate particolarmente attraenti per gli altri. (Evangelii Gaudium – n°167)

«[Cristo], nella sua venuta, ha portato con sé ogni novità». Egli sempre può, con la sua novità, rinnovare la nostra vita e la nostra comunità, e anche se attraversa epoche oscure e debolezze ecclesiali, la proposta cristiana non invecchia mai. Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività divina.

Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale. In realtà, ogni autentica azione evangelizzatrice è sempre “nuova”. (Evangelii Gaudium – n°11)

Delineare un determinato stile evangelizzatore che invito ad assumere in ogni attività che si realizzi. (Evangelii Gaudium – n°33)

La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. (Evangelii Gaudium – n°33)

A noi adulti costa ascoltarli [i giovani] con pazienza, comprendere le loro inquietudini o le loro richieste, e imparare a parlare con loro nel linguaggio che essi comprendono. (Evangelii Gaudium – n°105)

«L’espressione della verità può essere multiforme, e il rinnovamento delle forme di espressione si rende necessario per trasmettere all’uomo di oggi il messaggio evangelico nel suo immutabile significato» (GIOVANNI PAOLO II, Lett. enc. Ut unum sint 19: AAS 87 (1995), 933.)

E’ imperioso il bisogno di evangelizzare le culture per inculturare il Vangelo. Nei Paesi di tradizione cattolica si tratterà di accompagnare, curare e rafforzare la ricchezza che già esiste… (Evangelii Gaudium – n°69)

 Quando in un popolo si è inculturato il Vangelo, nel suo processo di trasmissione culturale trasmette anche la fede in modi sempre nuovi; da qui l’importanza dell’evangelizzazione intesa come inculturazione.

Ciascuna porzione del Popolo di Dio, traducendo nella propria vita il dono di Dio secondo il proprio genio, offre testimonianza alla fede ricevuta e la arricchisce con nuove espressioni che sono eloquenti. (Evangelii Gaudium – n°122)

 “Via della bellezza” (via pulchritudinis) (Evangelii Gaudium – n°167)

Tutte le espressioni di autentica bellezza possono essere riconosciute come un sentiero che aiuta ad incontrarsi con il Signore Gesù. (Evangelii Gaudium – n°167)

L’associazione trova nell’arte lo strumento, nell’educazione il metodo e nei valori evangelici il contenuto per la creazione di una cultura condivisa a servizio della vita.

L’associazione quindi si prefigge di favorire la promozione dell’arte (musica, arti figurative, cinema, teatro, danza, senza tralasciare ogni altra espressione artistica o tecnica che permetta la valorizzazione della persona), della cultura e dei linguaggi espressivi in genere come innovativo strumento d’evangelizzazione, di pastorale, di catechesi e quindi d’educazione, riconoscendo in tale carisma la propria peculiarità.

L’arte, paradigma della vita, valorizza, mette in relazione, contempla l’uomo nel suo essere più profondo e quindi perfeziona un incontro, un dialogo fondato sul linguaggio verbale.

L’associazione, perseguendo finalità di promozione sociale, si prefigge pertanto di porre al centro l’arte di educare, educando con l’arte: attraverso l’ascolto, dimensione imprescindibile sia per l’arte che per l’educazione che per la fede, si favorisce l’incontro e l’emergere dell’identità dell’uomo; attraverso la valorizzazione dei talenti di ciascun individuo diviene possibile la comunione, la collaborazione e la corresponsabilità necessarie al raggiungimento delle finalità del progetto. La differente cultura diviene per noi un terreno d’incontro, un’opportunità, non una fonte di divisione.

Uno stile importante che l’associazione vuole favorire è la partecipazione attiva delle persone coinvolte nella creazione artistica in modo che possa emergere la personale ed unica ricerca del trascendente simbolizzata dall’opera d’arte stessa…

E’ quindi centrale per l’associazione generare percorsi di crescita, educazione, apprendimento che valorizzino nel giovane l’espressione delle proprie potenzialità, il miglioramento della dimensione relazionale, l’attenzione e l’impegno verso gli altri; …

I luoghi privilegiati dell’azione associativa, in aderenza ai bisogni del territorio diventano quindi parrocchie, oratori, centri di aggregazione giovanile, ma anche scuole, enti pubblici e privati e ogni altro spazio d’incontro.

(Estratto dell’art. 3 dello statuto dell’associazione Curiosarte)

Altre documenti ed esperienze di Chiesa vicine a tale progetto le troviamo nel Progetto Culturale della CEI, nell’Accademia Arte & Vita di Breno, il Cortile dei Gentili di don Giovanni Nicolini, esortazione apostolica Evangelii Gaudium.

 Arte, Educazione, Fede

Tale progetto, pensato come innovativo strumento pastorale, permette lo sviluppo di percorsi che agiscano su tre fronti contemporaneamente: Arte, Educazione e Fede; tenendo presente che difficilmente è possibile distinguere i confini di questi tre aspetti nell’azione della Chiesa.

 Arte: Musica

Il progetto prevede l’affiancamento dei ragazzi di figure professionali per apprendere e comprendere il linguaggio espressivo in oggetto, in questo caso la Musica.

Finalità di tale percorso è di fornire gli strumenti cognitivi e tecnici per poter utilizzare il linguaggio musicale come familiare strumento di relazione. Già nella scelta dello strumento il ragazzo potrà individuare il proprio mediatore sonoro, ovvero lo strumento più adatto a comunicare con il mondo. Tale strumento inoltre diverrà uno “specchio” con cui potersi confrontare con se stesso.

 Educazione

 “L’educazione è la grande arte di formare gli uomini” (Don Bosco)

L’espressione di sé trova nell’arte uno strumento privilegiato. L’esperienza artistica rischia di essere vissuta come “spazio autogestito”, fine a se stesso o, al massimo, finalizzato all’animazione; è quindi necessario inserirlo concretamente nel percorso educativo parrocchiale. Da qui la necessità di maturare come l’arte possa divenire strumento educativo ed una delle espressioni del cammino di maturazione umana e cristiana all’interno del “Progetto Educativo dell’Oratorio”. Con questa integrazione di una proposta preesistente si vuole dar voce ad una parte dell’uomo celata nell’intimo. L’arte permette l’emergere di un io intimo che stenta a rivelarsi in altri contesti per paura di essere giudicato, infatti il giudizio rischia di ferire questa parte di noi estremamente sensibile e vulnerabile.

 Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista. (San Francesco)

 In questa proposta educativa si cercherà di maturare come l’arte può essere “cosa buona”, come può far emergere e mettere in relazione la bellezza che Dio ha posto in noi, mettendosi al servizio del progetto che Lui ha sull’uomo. L’arte, paradigma della vita, valorizza, mette in relazione, contempla l’uomo nel suo essere più profondo. In un cammino educativo l’emergere dell’io intimo permette di avere un punto d’appoggio su cui costruire una relazione autentica, autentica perché nasce da ciò che siamo e non da ciò che vorremmo essere o da ciò che gli altri vorrebbero che noi fossimo. L’umiltà nell’accostarci alla scoperta dell’altro ci aiuta a liberarci da preconcetti, da una distorsione della realtà che ci impedisce di vedere l’altro per quello che è. Prima ancora che fossimo il pensiero di Dio su di noi era già, quindi, ciò che di più autentico e divino abbiamo è da ricercare nel profondo scavando oltre gli strati di ciò che abbiamo accumulato nella nostra esistenza.

Ricordatevi che l’educazione è cosa di cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e ce ne dà in mano le chiavi. (Don Bosco)

 Non che la nostra esperienza sia da buttare ma piuttosto vediamo questa come la ricerca della nostra genesi, di quell’idea che ha dato e dà un senso e vita al nostro essere. L’arte favorisce l’emergere dell’io intimo grazie anche al fatto che in parte esprimiamo inconsciamente parti di noi che, sotto l’attenzione della ragione e della consapevolezza, sarebbero celate per timore di esporci troppo. La “Fuga degli interpretanti” indica come l’arte aiuta anche a tutelarci, proteggerci dall’interpretazione altrui: possiamo sempre dire “non hai capito, non volevo dire questo”; ciò è possibile sfruttando il carattere connotativo dell’arte. L’incontro non sta nel coatto emergere dell’altro ma nella conquista di una fiducia che favorisca una rivelazione di sé: la scoperta dell’altro non ha le caratteristiche di un’estorsione, di una conquista violenta ma di un dono, un dono d’amore.

 I partecipanti, oltre che acquisire eventuali capacità specifiche del laboratorio frequentato, saranno stimolati nel:

  1. Conoscere sé
  2. Conoscere l’altro da sé
  3. Maturazione delle capacità relazionali
  4. Maturazione del valore del servizio (in particolare nella propria comunità parrocchiale)

Uno degli obiettivi educativi del progetto potrebbe essere riassunto nel “Accogliere sé per accogliere gli altri”. In tale senso coloro che affiancheranno i ragazzi nei percorsi saranno da intendere come educatori (e-ducere: tirar fuori dal profondi, interessare l’intimo) e non come insegnanti (in –signere: segno, incisione che rimane in superficie, che interessa la superficie).

 Fede

Tale aspetto crediamo si incarni in ogni parte del progetto e sostenga ogni azione anche se apparentemente non riconducibile direttamente a tale aspetto, infatti somma educazione è la scoperta e somma arte è la comunicazione dell’Amore, di Cristo.

E’ fondamentale che Cristo sia incarnato nella cultura perché attraverso di essa venga annunciato e vissuto.

In particolare, strumento privilegiato di pastorale, diviene il cammino spirituale degli educatori che in tal modo divengono Testimoni. Cammino che non solo viene vissuto personalmente, ma anche in comunione con i fratelli/colleghi e con la Chiesa tutta.

“… la gente preferisce ascoltare i testimoni: «ha sete di autenticità […] Reclama evangelizzatori che gli parlino di un Dio che essi conoscano e che sia a loro familiare, come se vedessero l’Invisibile».” (Evangelii Gaudium – n°150)

 “Non ci viene chiesto di essere immacolati, ma piuttosto che siamo sempre in crescita, che viviamo il desiderio profondo di progredire nella via del Vangelo, e non ci lasciamo cadere le braccia.” (Evangelii Gaudium – n°151)

 Opportunità della proposta

La proposta completa prevede un affiancamento su tre livelli delle realtà parrocchiali:

 1 – Progettazione

Attraverso la consulenza di esperti si affianca l’oratorio nella maturazione ed il consolidamento di proposte artistico/espressive all’interno del “Progetto Educativo dell’Oratorio”: l’unico Progetto si incarna e concretizza nelle diverse forme dell’uomo in relazione ad un cammino comunitario.

  1. Studio della realtà (fotografia, cosa si è)
  2. Ascolto delle esigenze (disegno, cosa si vorrebbe essere)
  3. Progettazione su misura delle attività

 2 – Segreteria

Attraverso la consulenza di esperti si fornisce un supporto per la segreteria dell’oratorio nell’organizzazione delle attività affinché quest’ultima sviluppi gradualmente l’autonomia nell’organizzazione e gestione ordinaria dei LabOratori.

  1. Supporto all’oratorio nell’organizzazione e gestione ordinaria dei LabOratori
  2. Formazione ed assistenza alla segreteria dell’oratorio

 3 – Sviluppo

Oltre che a fornire i professionisti adatti ai LabOratori viene monitorato l’evolversi degli stessi apportando eventuali modifiche necessarie.  Verrà curata sia la formazione che la parte contributiva degli operatori. Pur rimanendo come prioritario obiettivo la maturazione dei partecipanti (con particolare attenzione ai valori dell’accoglienza, dell’impegno, del rispetto, della condivisione e del servizio) ogni proposta avrà delle caratteristiche ed obiettivi specifici:

  Propedeutica base:

In questo percorso i bambini esplorano il mondo dei rumori, dei suoni, del ritmo, della melodia e dei silenzi. Si lascia grande spazio alla creatività del bambino e viene stimolato l’orecchio musicale.

 Propedeutica avanzata:

Tale laboratorio è proposto a chiunque si senta attratto dalla musica, ma sia indeciso su che strumento imparare a suonare. In tale percorso tutti i partecipanti hanno la possibilità di provare diversi strumenti favorendo così l’individuazione del proprio Mediatore Sonoro. Alla termine degli incontri i partecipanti potranno proseguire il proprio percorso aderendo ai laboratori dello strumento scelto.

 LabOratorio di strumento individuale:

Tale percorso è caratterizzato dall’approfondimento delle nozioni tecniche e teoriche dello strumento scelto grazie allo sviluppo del percorso più adatto alle esigenze dell’allievo. Il rapporto personale con l’educatore favorirà l’approfondimento della propria Identità Sonoro-Musicale.

 LabOratorio di strumento collettivo:

Se da una parte l’approfondimento dell’aspetto tecnico e teorico dello strumento viene meno, a causa dello sviluppo di un percorso adatto al gruppo e non al singolo partecipante, dall’altra tale laboratorio dà la possibilità ai partecipanti di sperimentare come la condivisione sia occasione di arricchimento e stimolo nel raggiungimento di un obiettivo comune.

 Musica d’insieme:

Attraverso l’accompagnamento di una “band”, nella creazione di un repertorio adatto alle capacità ed alle esigenze dei partecipanti, si scopre come la musica aiuti a maturare quegli atteggiamenti necessari ad un incontro autentico dell’altro e come, l’acquisizione di nuovi talenti, chiami ad un gioioso servizio alla comunità.

Coro di Voci Bianche:

Fare musica insieme, utilizzando la voce, costituisce un’esperienza molto bella per ogni bambino, sia dal punto di vista musicale che relazionale. La pratica vocale rappresenta un processo formativo molto importante nello sviluppo della personalità e delle abilità musicali. Tale progetto permette di sviluppare concentrazione, capacità di ascolto e memoria musicale, oltre a favore la socializzazione, il rispetto e la stima verso se stessi e gli altri.

Per finire…la festa!

Feste musicali e manifestazioni potranno essere pensate come conclusione (giugno) o per rilanciare (settembre) la proposta.

 In tali occasioni i ragazzi stessi divengono testimoni

Perché, se qualcuno ha accolto questo amore che gli ridona il senso della vita, come può contenere il desiderio di comunicarlo agli altri?” (Evangelii Gaudium – n°8)

 L’atteggiamento missionario, fondamentale per ogni cristiano, viene vissuto maturando la convinzione che

“la vita cresce e matura nella misura in cui la doniamo per la vita degli altri.”

(Evangelii Gaudium – n°10)

Le feste saranno inoltre occasione d’incontro e condivisione tra le diverse comunità parrocchiali coinvolte nel progetto.

L'Arte dell'incontro